Comunico che, per assenza da Firenze, il ricevimento di mercoledì 30 aprile è annullato. Il ricevimento riprenderà regolarmente mercoledì 7 maggio.
Giorno e orario: mercoledì, 17-18,30
Luogo: Dipartimento di Lettere e Filosofia - DILEF , via della Pergola 60. Stanza n. 32 (piano terra, settore C)
Per evitare sovrapposizioni e attese in corridoio, è preferibile prenotarsi mandando una mail a neri.binazzi@unifi.it.
Neri Binazzi
Laureato in Dialettologia italiana con Gabriella Giacomelli nel 1988, ha frequentato il Dottorato di ricerca a Firenze e conseguito nel 1993 il titolo di Dottore di ricerca in Linguistica italiana. Dal 1 gennaio 2005 è diventato ricercatore di ruolo in Linguistica Italiana afferente al Dipartimento di Lettere e Filosofia (DILEF). Dal 1 settembre 2014 è Professore associato (settore concorsuale 10/F3 Linguistica e Filologia Italiana) di Linguistica italiana (L-FIL-LET/12) afferente al DILEF.
Nel marzo 2021 ha conseguito l'abilitazione a Professore di I fascia nel settore concorsuale 10/F3 Linguistica e Filologia italiana.
Insegna Sociolinguistica italiana e Dialettologia italiana in corsi di studio triennali e magistrali della Scuola di Scienze Umanistiche e della Formazione dell'Università di Firenze.
Graduated in Italian Dialectology with Gabriella Giacomelli in 1988, he attended the PhD in Florence and obtained in 1993 the title of Research Doctor in Italian Linguistics. Since 1 January 2005 he has been a researcher in Italian Linguistics at the Department of Letters and Philosophy (DILEF). Since 1 September 2014 he has been Associate Professor (competition area 10/F3 Linguistics and Italian Philology) of Italian Linguistics (L-FIL-LET/12) at the DILEF.
In March 2021 he obtained his habilitation to Professor of I fascia in the field of competition 10/F3 Linguistica e Filologia italiana.
Teaches Italian Sociolinguistics and Italian Dialectology in three-year master’s courses at the School of Humanities and Education of the University of Florence.
Neri Binazzi (Firenze, 1963) è Professore Associato in Linguistica Italiana. Afferente al Dipartimento di Linguistica dell'Università di Firenze, insegna Dialettologia italiana e Sociolinguistica italiana in CdS triennali e magistrali.Laureato in Dialettologia italiana con Gabriella Giacomelli nel 1988, ha frequentato il Dottorato di ricerca a Firenze e conseguito nel 1993 il titolo di Dottore di ricerca in Linguistica italiana.
Inizialmente ha svolto la sua attività di ricerca a Siena grazie a borse di studio post-dottorato e a un assegno di ricerca. Sempre a Siena ha tenuto corsi dal 2000 al 2004 nel "Laboratorio di scrittura" istituito presso la Facoltà di Lettere.Negli anni accademici 2002/2003 e 2003/2004 ha tenuto corsi di Sociolinguistica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Firenze.Si è occupato ampiamente della lingua del teatro dialettale: in quest'ambito ha curato, assieme a S. Calamai l'organizzazione della giornata di studio "Lingua e dialetto nel teatro contemporaneo" (Prato, Teatro Metastasio, 12 marzo 2004).Sul versante della lingua letteraria ha studiato il manoscritto manzoniano che organizza il rapporto fra testo e immagini nell'edizione Quarantana dei "Promessi Sposi".Si è occupato ampiamente di comportamento lessicale osservato in chiave dialettologica e sociolinguistica e dei meccanismi di manifestazione dell'identità, visti anche come chiave di lettura dell'attuale configurazione della dinamica lingua-dialetto in Italia.Sul versante delle varietà della lingua si interessa soprattutto di italiano popolare: in quest'ambito ha analizzato a fondo testimonianze della deportazione.Dal 2000 è coordinatore del progetto "Vocabolario del fiorentino contemporaneo" istituito presso l'Accademia della Crusca.Dal 1995 è corrispondente per la Toscana della Rivista italiana di dialettologia.
Dal 2023 (scadenza 2026) ricopre il ruolo di P.I. dell'Unità fiorentina di ricerca costituita presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze nel quadro delle attività di PE 5 - Spoke 2 (Creativity and Intangible Cultural Heritage) finanziato dal PNRR attraverso la fondazione CHANGES. Il progetto dell'Unità fiorentina è così descritto:
Cultura umanistica e patrimonio digitale. Informatizzazione di corpora dialettali: il Vocabolario del fiorentino contemporaneo (VFC) e il corpus morfosintattico “Manzini-Savoia” Partenariato Esteso PE5 “Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività - Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society (CHANGES)”, SPOKE 2 “Creativity and intangible cultural heritage”.
E' inoltre coinvolto, come membro di Unità locale Udine-Firenze coordinata da Federico Vicario, nel Progetto PRIN - DigitALIa: Digitization of the Italian Linguistic Atlases diretto (P.I.) dal Prof. Matteo Rivoira (Università di Torino).
E' componente dell'Unità di ricerca fiorentina del Progetto PRIN A new open access critical edition of Dante’s “Commedia” fostering digital humanities projects. Collation of 580 mss, provisional texts and apparatures, and lexical updatings to the “Vocabolario Dantesco” (Accademia della Crusca / CNR) diretto (P.I.) dalla prof.ssa Barbara Fanini (Università di Firenze).
Coordinate della ricerca
Neri Binazzi si è occupato ampiamente di comportamento lessicale, osservato in chiave dialettologica e sociolinguistica (cfr. la monografia Le parole dei giovani fiorentini: variazione linguistica e variazione sociale (1997); la competenza maturata in questo senso viene da tempo dedicata al progetto Vocabolario del fiorentino contemporaneo (VFC) istituito presso l’Accademia della Crusca, di cui sono coordinatore e su cui ho prodotto saggi e relazioni a convegni. La banca dati del VFC è composta attualmente da più di 3200 schede, che a progetto ultimato dovrebbero raggiungere la quota di 7000 circa. Un primo saggio a stampa del VFC, comprendente 900 voci lessicografiche, è stato pubblicato nel dicembre 2012, per i tipi dell'Accademia della Crusca, con il titolo Parole di Firenze.E' tra i collaboratori, come estensore dei testi contenuti nella sezione “Dialetti e altri idiomi d’Italia”, del progetto di archivio digitale VIVIT: Vivi italiano. Il portale dell'italiano nel mondo, coordinato dall’Accademia della Crusca.
Sul versante degli studi dialettologici, si segnala la monografia sulla Toscana linguistica pubblicata sul portale Korpus Im Text nell'ambito della rassegna sui dialetti d'Italia curata da Bauer e Krefeld (2019).
Un filone degli studi più recenti riguarda la rappresentazione del dialetto tosco-fiorentino nel Paesaggio Linguistico.
Ha curato l'adattamento in fiorentino della storia "Paperon de' Paperoni e il PdP-6000", pubblicata sul numero 3608 (15 gennaio 2025) del settimanale Topolino.
Studi sulle varietà dell'italiano (in diacronia e sincronia)
Nel quadro di una riflessione dialettologica che è sempre stata orientata in prospettiva sociolinguistica, sia nei termini “classici” della variazione del comportamento linguistico come riflesso del profilo socio-culturale del parlante, ma soprattutto in quelli “pragmatici” che valutano il comportamento linguistico in termini di modalità di manifestazione identitaria, negli studi più recenti si è rivolto all’analisi delle varietà dell’italiano.In quest’ottica si colloca lo studio condotto su una particolare lingua “settoriale” qual è quella delle schede segnaletiche del Casellario Politico Centrale depositate presso l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, in cui si possono ripercorrere particolari aspetti del “burocratese” di inizio Novecento. L’analisi linguistica di un campione di schede, presentata alla giornata di studio "Antifascismo, antifascisti, perseguitati. Individui, famiglie, comunità" (Firenze, 16 aprile 2007), organizzata dalla Regione Toscana in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, ha originato un contributo pubblicato nella rivista di studi storici “Italia contemporanea”.
Sul versante della lingua dei mass media, ha analizzato per la rivista di storia contemporanea "Zapruder" il modo in cui le scelte linguistiche proposte dai fumetti pubblicati in periodo fascista su una delle più diffuse riviste dell’editore Nerbini si inseriscano a pieno titolo in una politica linguistica funzionale alla creazione di un puntuale apparato ideologico.
In quest'ambito, in cui la lingua viene osservata come luogo di rivelazione e insieme di definizione di puntuali riferimenti "ideologici", si colloca la partecipazione, come membro dell'unità locale di Firenze coordinata da Benedetta Baldi, al PRIN "Pratiche, linguaggi e teorie della delegittimazione politica nell'Europa contemporanea" (coordinatore nazionale: P. Pombeni, Università degli Studi di Bologna). L’unità di ricerca fiorentina si è occupata infatti di analizzare il costituirsi della delegittimazione dell’avversario politico tramite le procedure linguistico-pragmatiche documentate per il primo Novecento dai mezzi di comunicazione.
La riflessione sulle varietà dell’italiano, viste in prospettiva pragmatica come realtà linguistiche prodotte dalla tensione dei parlanti verso l’acquisizione della lingua comune, è confluita in un saggio contenuto nel volume "Le radici e le ali" curato da Accademia della Crusca e Università Ca’ Foscari e dedicato, in occasione del 150° anniversario dell’Unità, all’italiano e al suo apprendimento.Proprio il rapporto tra alcune vistose caratteristiche dell’italiano parlato contemporaneo (persistenza di elementi riferibili alle tradizioni linguistiche locali; emergenza di tratti "popolari") e le modalità spesso “extra-istituzionali” del suo apprendimento è oggetto di ampia riflessione in un contributo pubblicato nella rivista di storia contemporanea Passato e presente.
L’attenzione alle tensioni cui l’estrazione sociale del parlante sottopone la competenza linguistica è invece alla base del recente lavoro sul memoriale di un ex deportato a Mauthausen, di cui Binazzi ha curato l'introduzione linguistica (2011). Questo lavoro da un lato rende conto del modo in cui anche in area fiorentina si manifesta quella particolare varietà diastratica di lingua definita “italiano popolare”, dall’altro riflette, in prospettiva “sociologica”, sul modo in cui la scrittura contribuisce a recuperare e ridefinire il senso di identità dopo esperienze di totale spersonalizzazione come la reclusione in un campo di concentramento. L'analisi delle scelte linguistiche e testuali di questo memoriaqle ha reso possibile la proposta di una particolare chiave di interpretazione della "lingua dei semicolti".
In questa prospettiva si colloca anche la recente analisi delle scritture epistolari prodotte dagli internati nell'Ospedale Psichiatrico di Volterra pubblicate a suo tempo (1983) nella raccolta dal titolo Corrispondenza negata.
La figura dei semicolti è stata studiata anche nella sua rappresentazione teatrale e cinematografica proposta da Roberto Benigni, di cui Neri Binazzi ha studiato il personaggio di Mario Cioni, prima nella pièce teatrale Cioni Mario di Gaspare fu Giulia (1975), poi nel lungometraggio Berlinguer ti voglio bene (1977). Gli studi, i primi condotti fino ad oggi sulla lingua del Benigni degli esordi, sono confluiti nel volume Codici di sopravvivenza. Dialetto e italiano nel mondo dei semicolti (2019).
Studi sulla lingua letteraria
Su questo versante ho condotto ricerche sul teatro dialettale fiorentino, pubblicando, anche in collaborazione con Silvia Calamai (Università di Siena – sede di Arezzo), lavori su Zannoni, Novelli e Paolieri: l’attenzione dedicata al teatro “vernacolare” fiorentino si preoccupa, più che valutare il grado di verosimiglianza della scrittura teatrale, il modo i cui attraverso di essa si definiscono stereotipi funzionali a creare e al tempo stesso canonizzare una particolare tradizione linguistica.In questo ambito di interessi ha curato, sempre assieme a Silvia Calamai, l’organizzazione della giornata di studio “Lingua e dialetto nel teatro contemporaneo” (Prato, Teatro Metastasio,12 marzo 2004), di cui nel 2006 sono stati pubblicati gli Atti. In questa giornata di studio linguisti, storici dello spettacolo e drammaturghi “dialettali” hanno confrontato le proprie idee sulle caratteristiche degli usi del dialetto e delle varietà regionali nel panorama di una drammaturgia contemporanea che sta riscoprendo in modo considerevole le potenzialità delle varietà diatopiche dell’italiano.
Sul versante della lingua letteraria, un importante studio ha riguardato il manoscritto manzoniano che organizza il rapporto fra testo e immagini in quella che sarà l’edizione “Quarantana” dei Promessi Sposi. L'analisi da un lato ha portato alla luce il fatto che il manoscritto costituisce di per sé una particolare “rilettura” dell’opera, in grado di isolare e potenziare singoli snodi narrativi, dall’altro presenta il manoscritto stesso come una preziosa fonte di informazioni sulla vicenda delle correzioni manzoniane alla lingua della “Ventisettana”. Lo studio, oggetto a suo tempo (2003) di una prima pubblicazione, è stato poi ampiamente rivisto e integrato per la sua uscita negli Annali Manzoniani (2012).
Gli studi più recenti sulla lingua letteraria riguardano l'analisi linguistica delle novelle contenute nel Palio dei Buffi di Aldo Palazzeschi, che presentano diverse modalità di rappresentazione del fiorentino dell'epoca.
Neri Binazzi (Florence, 1963) is an Associate Professor in Italian Linguistics. Professor at the Department of Linguistics of the University of Florence, he teaches Italian dialect and Italian Sociolinguistics in three-year and master’s courses.Graduated in Italian Dialectology with Gabriella Giacomelli in 1988, he attended the PhD in Florence and obtained in 1993 the title of Research Doctor in Italian Linguistics.
Initially he carried out his research in Siena thanks to post-doctoral fellowships and a research grant. Also in Siena he held courses from 2000 to 2004 in the "Writing Workshop" established at the Faculty of Letters.
In the academic years 2002/2003 and 2003/2004 he taught courses of Sociolinguistics at the Faculty of Education of the University of Florence.He has been extensively involved in the language of dialect theatre: in this context, together with S. Calamai, he organized the study day "Lingua e dialetto nel teatro contemporaneo" (Prato, Teatro Metastasio, 12 March 2004).On the literary language side he studied the Manzonian manuscript that organizes the relationship between text and images in the Quarantana edition of "Promessi Sposi".Initially he carried out his research in Siena thanks to post-doctoral fellowships and a research grant. Also in Siena he held courses from 2000 to 2004 in the "Writing Workshop" established at the Faculty of Letters.In the academic years 2002/2003 and 2003/2004 he taught courses of Sociolinguistics at the Faculty of Education of the University of Florence.He has been extensively involved in the language of dialect theatre: in this context, together with S. Calamai, he organized the study day "Lingua e dialetto nel teatro contemporaneo" (Prato, Teatro Metastasio, 12 March 2004).On the literary language side he studied the Manzonian manuscript that organizes the relationship between text and images in the Quarantana edition of "Promessi Sposi".
He has extensively dealt with lexical behaviour observed in dialectological and sociolinguistic terms and the mechanisms of manifestation of identity, seen also as a key to reading the current configuration of the dynamic language-dialect in Italy.On the side of the varieties of the language it is mainly interested in popular Italian: in this field he has thoroughly analyzed testimonies of the deportation.Since 2000 he has been coordinator of the project "Vocabolario del fiorentino contemporaneo" established at the Accademia della Crusca.Correspondent for the Italian journal of dialectology in Tuscany since 1995.From 2023 (deadline 2026) he is the P.I. of the Florentine Research Unit established at the Department of Letters and Philosophy of the University of Florence as part of the activities of PE 5 - Spoke 2 (Creativity and Intangible Cultural Heritage) Funded by PNRR through the CHANGES Foundation. The project of the Florentine Unit is described as follows:Humanistic culture and digital heritage. Computerization of dialect corpora: the Vocabulary of contemporary Florentine (VFC) and the morpho-syntactic corpus "Manzini-Savoia" "Humanistic culture and cultural heritage as laboratories of innovation and creativity - Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society (CHANGES)", SPOKE 2 "Creativity and intangible cultural heritage".He is also involved, as a member of the Udine-Florence local unit coordinated by Federico Vicario, in the PRIN - DigitALIa: Digitization of the Italian Linguistic Atlases project directed (P.I.) by Prof. Matteo Rivoira (University of Turin).It is a component of the Florentine Research Unit of the PRIN Project A new open access critical edition of Dante’s "Commedia" fostering digital humanities projects. Collation of 580 mss, provisional texts and apparatures, and lexical updatings to the "Dantesco Vocabulary" (Accademia della Crusca/ CNR) directed (P.I.) by prof.ssa Barbara Fanini.
Coordinates of research
I have extensively studied lexical behaviour, observed in dialectological and sociolinguistic terms (cf. the monograph Le parole dei giovani fiorentini: variazione linguistica e variazione sociale (1997); the expertise acquired in this respect has long been devoted to the project Vocabolario del fiorentino contemporaneo (VFC) established at the Accademia della Crusca, of which I am the coordinator and on which I have produced essays and conference papers. The VFC database currently consists of more than 3200 cards, which should reach a total of around 7000 when the project is completed. A first printed essay of the VFC, comprising 900 lexicographic entries, was published in December 2012 for the types of the Accademia della Crusca, with the title Words of Florence.
He is one of the collaborators, as an editor of the texts contained in the section "Dialects and other idioms of Italy", of the digital archive project VIVIT: Vivi italiano. The portal of the Italian in the world, coordinated by the Academy of Crusca.
Regarding dialectological studies, the monograph on linguistic Tuscany published on the portal Korpus Im Text as part of the review on the dialects of Italy curated by Bauer and Krefeld (2019) should be noted.
One of the most recent studies concerns the representation of the Tuscan-Florentine dialect in the Linguistic Landscape.
He edited the Florentine adaptation of the story "Paperon de' Paperoni e il PdP-6000", published in issue 3608 (15 January 2025) of the weekly Topolino.
Studies on the varieties of Italian (in diachrony and synchrony)Within the framework of a dialectological reflection that has always been oriented in sociolinguistic perspective, both in the "classic" terms of the variation of linguistic behavior as a reflection of the socio-cultural profile of the speaker, but above all in those "pragmatic" which assess linguistic behaviour in terms of the mode of expression of identity, in the most recent studies he has turned to the analysis of Italian varieties.In this perspective we place the study conducted on a particular "sectoral" language such as that of the Central Political Record Sheets deposited at the Historical Institute of the Resistance in Tuscany, in which particular aspects of the "burocratese" of the early twentieth century. The linguistic analysis of a sample of cards, presented at the study day "Antifascism, anti-fascists, persecuted. Individuals, families, communities" (Florence, 16 April 2007), organized by the Tuscany Region in collaboration with the Historical Institute of the Resistance in Tuscany, originated a contribution published in the historical studies magazine "Contemporary Italy".On the side of the language of mass media, he analyzed for the magazine of contemporary history "Zapruder" the way in which the linguistic choices proposed by the comics published during the fascist period in one of the most popular magazines of the Nerbini publisher are fully inserted into a linguistic policy functional to the creation of a precise ideological apparatus.
In this context, where the language is observed as a place of revelation and a set of definition of specific "ideological" references, there is the participation, as a member of the local unit of Florence coordinated by Benedetta Baldi, to PRIN "Practices, languages and theories of political delegitimization in contemporary Europe" (national coordinator: P. Pombeni, University of Bologna). The Florentine research unit has in fact analysed the emergence of the political adversary’s delegitimization through the linguistic-pragmatic procedures documented for the early twentieth century by the media.The reflection on the varieties of Italian, seen in a pragmatic perspective as linguistic realities produced by the tension of speakers towards the acquisition of the common language, has come together in an essay contained in the volume "Le radici e le ali" curated by Accademia della Crusca and Ca' Foscari University and dedicated, on the occasion of the 150th anniversary of the Unità, to Italian and its learning.Precisely the relationship between some striking features of contemporary spoken Italian (persistence of elements related to local linguistic traditions; emergence of "popular" traits) and the often "extra-institutional" modes of his learning is the subject of a wide-ranging reflection in a contribution published in the contemporary history journal Past and present.
The attention to the tensions that the social background of the speaker underlies linguistic competence is instead at the basis of the recent work on the memorial of an ex-deportee in Mauthausen, of which Binazzi has curated the linguistic introduction (2011). This work on the one hand accounts for the way in which, even in the Florentine area, that particular diastric variety of language defined as "popular Italian" is manifested; on the other hand it reflects, in a "sociological" perspective, on the way in which writing contributes to recover and redefine the sense of identity after experiences of total depersonalization such as imprisonment in a concentration camp. The analysis of the linguistic and textual choices of this memorial has made it possible to propose a particular key for the interpretation of the "language of the semi-educated".The recent analysis of the epistolary writings produced by the inmates in the Psychiatric Hospital of Volterra, published at the time (1983) in the collection entitled Corrispondenza negata, is also placed in this perspective.The figure of the semi-educated has also been studied in his theatrical and cinematographic representation proposed by Roberto Benigni, whose Neri Binazzi studied the character of Mario Cioni, first in the play Cioni Mario di Gaspare fu Giulia (1975), then in the feature film Berlinguer ti amo bene (1977). The studies, the first conducted to date on the language of Benigni from the beginning, have been merged into the volume Codes of survival. Dialect and Italian in the world of semi-educated people (2019).
Literary language studiesOn this side he has conducted research on the Florentine dialect theater, publishing, also in collaboration with Silvia Calamai (University of Siena - headquarters of Arezzo), works on Zannoni, Novelli and Paolieri: the attention dedicated to the "vernacular" theater is concerned, More than to assess the degree of verosimiglianza of theatrical writing, the way in which through it are defined functional stereotypes to create and at the same time canonize a particular linguistic tradition.In this field of interests he has curated, together with Silvia Calamai, the organization of the study day "Language and dialect in contemporary theatre" (Prato, Teatro Metastasio,12 March 2004), whose Proceedings were published in 2006. On this day of study linguists, theatre historians and "dialect" playwrights have compared their ideas on the characteristics of the uses of dialect and regional varieties in the panorama of a contemporary dramaturgy that is rediscovering considerably the potential of the diatopic varieties of Italian.
An important study was the manzonian manuscript that organizes the relationship between text and images in what will be the "Quarantana" edition of the Promessi Sposi. The analysis on the one hand has brought to light the fact that the manuscript constitutes in itself a particular "rereading" of the work, able to isolate and strengthen individual narrative articulations, on the other hand presents the manuscript itself as a valuable source of information about the affair of the Manzonian corrections to the language of the "Ventisettana". The study, which was first published (2003), has since been extensively revised and integrated for its publication in the Annali Manzoniani (2012).
The most recent studies on literary language concern the linguistic analysis of the novels contained in the Palio dei Buffi by Aldo Palazzeschi, which present different modes of representation of the Florentine language of the time.
I miei interessi scientifici spaziano dalla sociolinguistica alla dialettologia italiana, che affronto prevalentemente in chiave sociolinguistica (come si evince anche dal titolo del volume Le parole dei giovani fiorentini: variazione linguistica e variazione sociale, 1997). Mi sono occupato ampiamente di comportamento lessicale e dei meccanismi di manifestazione linguistica dell’appartenenza: tenendo conto di questa prospettiva ho definito le coordinate concettuali e operative del Vocabolario del fiorentino contemporaneo, che tutt’ora coordino per l’Accademia della Crusca, dove il progetto è incardinato (cfr. Parole di Firenze, 2012). Ho inoltre studiato la lingua del teatro dialettale e del cinema in Toscana.
Un mio profilo linguistico della Toscana è uscito nel 2019 nell’opera Lo spazio comunicativo dell’Italia e delle varietà italiane curata da Thomas Krefeld e Roland Bauer.
Negli ultimi anni mi sono particolarmente interessato alle testimonianze linguistiche dei semi-letterati: gli studi al riguardo sono confluiti nel volume Codici di sopravvivenza: dialetto e italiano nel mondo dei semicolti (2019), dove analizzo il memoriale di deportazione di un contadino toscano internato a Mauthausen e la lingua esibita prima a teatro e poi sul grande schermo dal “semicolto” Mario Cioni creato da Roberto Benigni.
I miei ultimi studi riguardano le scritture epistolari – non solo “semicolte” – prodotte dagli internati negli Ospedali Psichiatrici Toscani.
My scientific interests range from sociolinguistics to Italian dialectology, which I approach mainly in a sociolinguistic way (as can be seen from the title of the book Le parole dei giovani fiorentini: variazione linguistica e variazione sociale, 1997). I have been extensively concerned with lexical behaviour and the mechanisms of linguistic manifestation of belonging: taking this perspective into account, I have defined the conceptual and operational coordinates of the Vocabulary of contemporary Florentine, that I still coordinate for the Accademia della Crusca, where the project is incardinated (cf. Parole di Firenze, 2012). I have also studied the language of dialect theatre and cinema in Tuscany.
My linguistic profile of Tuscany was published in 2019 in the work Lo spazio comunicativo dell'Italia e delle varietà italiane curated by Thomas Krefeld and Roland Bauer.
In recent years I have been particularly interested in the linguistic testimonies of semi-literates: studies on this subject have been included in the volume Survival codes: dialect and Italian in the world of semi-literates (2019), where I analyze the memorial of deportation of a Tuscan farmer interned in Mauthausen and the language exhibited first at the theater and then on the big screen by the "semi-educated" Mario Cioni created by Roberto Benigni.
My latest studies concern the epistolary writings - not only "semi-cultured" - produced by the interns in the Tuscan Psychiatric Hospitals.
Legenda
Neri Binazzi (1963) works as Professore Associato of "Italian Linguistics" at Department of Lettere e Filosofia (DILEF) in University of Florence, where he is also teacher of "Italian Dialectology" and of "Sociolinguistics".He was graduated in 1988 by discussing a thesis of "Italian Dialectology" (supervisor: Gabriella Giacomelli) whose aim was investigating the competence of traditional florentine lexicon by young people from Florence.In 1993 he took doctor's degree in "Italian Linguistics" by a wide investigation about lexical competence in Florence, thus developing the subject of graduation thesis. The results of this research were published in the volume Le parole dei giovani fiorentini: variazione linguistica e variazione sociale (Bulzoni, Roma 1997).From 1995 Neri Binazzi is "correspondant" of Tuscany for the "Rivista italiana di dialettologia", periodicly editing a survey of publications about tuscan dialectology.Before the employment in the University of Florence, he was fellow at University of Siena, where he also teached in the academic courses concerning writing in Italian Language.He has also devoted to the study of dialectal plays, and he organized in 2004 the meeting "Lingua e dialetto nel teatro contemporaneo", whose proceedings were published in 2006, edited by himself and Silvia Calamai.
In his recent studies, devoted to the varieties of italian language, with focus on "italiano popolare", Neri Binazzi underlines that most of the macroscopic features of the italian language spoken in contemporary Italy, such as its regional and frequently “not standard” modes, are to be connected to the somewhat hereditary way it is learned. Indeed, for most people the “language of the Nation” has not been apprehended through education as much through individual initiative, therefore showing relevant impingements with the traditional mother tongue. In this perspective the language currently spoken by Italian people confirms the “plural” characteristic of the Italian identity, and it is also an index of the unachieved sense of belonging to the national community which is a long term feature of the Italian history.
The studies of Neri Binazzi mostly concern the analysis of the way in which linguistic identity of common speakers is revealed by lexical competence: following this perspective, he actually is coordinator of "Vocabolario del fiorentino contemporaneo" (VFC), a project by Accademia della Crusca which gathers linguistic data by wide field investigations.