Tutti i giorni presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Sperimentali e Cliniche, V.le Morggni, 50. Gli studenti sono pregati di contattare prima il docente via e-mail o telefonicamente.
Ha conseguito la maturità classica a Prato nel 1975.
Dall’aprile ‘80 ha frequentato l’Istituto Interfacoltà di Chimica Biologica dell’Università degli Studi di Firenze, per la preparazione della tesi di laurea.
Laureata in Scienze Biologiche il 26 aprile 1982. 1983 iscrizione all’Ordine Nazionale dei Biologi.
1982-1988 ha continuato a frequentare ininterrottamente l’Istituto Interfacoltà di Chimica Biologica.
1985- consegue l'idoneità ad un posto di tecnico laureato di ruolo presso l’Istituto Interfacoltà di Chimica Biologica (Facoltà di Medicina e Chirurgia).
1986-1987 titolare di una borsa di studio (Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori).
1988- vincitrice di un posto di funzionario tecnico di ruolo, presso il Dipartimento di Scienze Biochimiche. Ha preso servizio nel suddetto Dipartimento il 19. 12.1988.
Ottobre 2001 consegue la nomina di ricercatore per la Biologia Applicata, s.d.s. BIO/13, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Da tale data ad oggi ricopre il ruolo di ricercatore confermato a tempo indeterminato, presso il Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche (Scienze della salute umana, ex Facoltà di Medicina e Chirurgia).
E’ socia della Società Italiana di Biochimica dal 1983, e della Associazione Italiana di Biologia e Genetica (AIBG).
ATTIVITA’ DIDATTICA
La Dr. Stio, dalla sessione estiva dell’AA 1980-81, ha fatto parte, in qualità di Cultore della materia, della Commissione giudicatrice per l’esame di Chimica e Prop. Biochimica, della Facoltà di Medicina e Chirurgia (corso di laurea in Medicina e Chirurgia), presieduta dal Prof. Paolo Vanni.
Dall’AA 1983-84 all’AA 1985-86, in qualità di Cultore della materia, ha fatto parte della Commissione giudicatrice per l’esame di Biologia e Zoologia Generale, della Facoltà di Medicina e Chirurgia, presieduta dalla Prof. Cristina Treves.
Dall’AA 1986-87 e fino all’AA 1989-90, ha fatto parte della Commissione giudicatrice per l’esame di Chimica Biologica, della Facoltà di Medicina e Chirurgia, (corso di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria), presieduta dalla Prof. Cristina Treves.
Dall’AA 1989-1990 all'AA 2011-2012 ha fatto parte della Commissione giudicatrice per l’esame di Biologia Generale Applicata agli Studi Medici, della Facoltà di Medicina e Chirurgia (corso di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria), presieduta dalla Prof.Cristina Treves.
Come Cultore della materia ha fatto parte della Commissione giudicatrice per l’esame di Biochimica Applicata, presieduta dalla Prof. Maria Teresa Vincenzini, Facoltà di Farmacia.
A partire dal 1983 ha svolto attività di tutoraggio per gli studenti dei corsi di Chimica e Prop. Biochimica, Biologia e Zoologia Generale, Chimica Biologica (Facoltà di Medicina e Chirurgia). Dall’AA 1989-90 svolge attività di tutoraggio per gli studenti del corso di Biologia Applicata (Facoltà di Medicina e Chirurgia, corso di laurea Specialistica in Odontoiatria e Protesi Dentaria). Ha svolto esercitazioni teorico-pratiche e seminari per gli studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia, nell’ambito dei corsi di Chimica Biologica e di Biologia Applicata. Inoltre la Dr. Maria Stio ha seguito e segue numerosi studenti per la preparazione delle loro tesi di laurea.
Dall’AA 2001-2002 e fino all'AA 2011-2012 è stata titolare dell’insegnamento di Biologia Applicata per il corso di laurea triennale in Scienze Infermieristiche nella sede di Firenze e Prato, dell’insegnamento di Biologia Applicata e di Biochimica per il corso di laurea in Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia (TRMIR) Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Dall’AA 2002-2003 all'AA 2010-2011 è stata titolare dell’insegnamento di Biologia Applicata per il corso di laurea magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Dall'AA 2012-2013 è titolare dell’insegnamento di Biologia Applicata per il corso di laurea magistrale in odontoiatria e protesi dentaria, Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Firenze.
ATTIVITA’ SCIENTIFICA
L’attività scientifica della Dr. Stio é documentata da pubblicazioni su riviste internazionali e da partecipazioni a congressi nazionali ed internazionali. Per quanto riguarda la sua attività di ricerca, la Dr.Maria Stio ha studiato i seguenti argomenti:
• livelli enzimatici presenti nel muco cervicale umano in rapporto alla fertilità;
• azione di detergenti su enzimil idrolitici e su sistemi di trasporto transmembrana;
• effetti dell’1,25 diidrossivitamina D3 su vari tessuti ed organi con particolare riguardo ai sistemi di trasporto di metaboliti quali glucosio, citrato, aminoacidi e ai livelli enzimatici in organi di ratti tenuti a dieta carente di tale vitamina;
• studio della maltasi neutra granulocitaria umana, della quale è stata dimostrata la sua localizzazione extracitoplasmatica e la sua possibile utilizzazione come marker enzimatico in alcune forme leucemiche;
• messa a punto di un test ottico continuo per il dosaggio di un importante marker enzimatico: la Glucosio-6-fosfatasi;
• effetti dell’invecchiamento sull’attività del sistema di trasporto Na+-dipendente del glucosio in membrane di brush-borders preparate da intestino umano e da intestino e rene di ratto;
• correlazioni esistenti tra il ruolo antiossidante del glutatione, enzimi glutatione dipendenti e processo di invecchiamento in corteccia, in sinaptosomi preparati da cervello ed in altri organi di ratto;
• individuazione e caratterizzazione di uno specifico sistema di trasporto transmembrana del glutatione e dei suoi derivati in membrane di brush-border intestinali.
Da diversi anni ha iniziato ad occuparsi anche di colture cellulari, studiando gli effetti dell’1-25 diidrossivitamina D3 su fibroblasti derivati da polmone fetale umano (IMR- 90) giovani e vecchi e su cellule derivate da neuroblastoma umano (SH-SY5Y), con particolare riguardo alla proliferazione e al metabolismo, ha inoltre identificato il recettore dell’1,25-diidrossivitamina D3 (VDR) in queste due linee cellulari, dimostrando, per la prima volta, la sua presenza in quest’ultima linea cellulare.
Sempre nell’ambito dell’attività di ricerca, la Dr. Stio il 26 maggio 1989 ha tenuto una comunicazione riguardante “Le maltasi neutre dell’uomo e di altre specie” alla Riunione annuale della sezione Tosco-Umbro-Marchigiana, svoltasi presso gli istituti Biologici di Perugia. Sempre utilizzando come modello sperimentale la linea cellulare SH-SY5Y ha studiato l’influenza dell’1,25(OH)2D3 e della concentrazione del calcio extracellulare sulla proliferazione di queste stesse cellule. Ha inoltre studiato l’effetto esercitato dall’1,25(OH)2D3, dal 24,25(OH)2D3, da due analoghi con ridotta attività ipercalcemica della vitamina D (EB 1089, e KH1060), in associazione con l’acido 9-cis e all-trans retinoico sulla proliferazione cellulare. Ricerche analoghe sono state condotte su una linea cellulare derivata da mioblasti murini, denominata C2C12.
Le ricerche degli ultimi anni sono state prevalentemente rivolte ad indagare sul ruolo immunoregolatore dell’1,25(OH)2D3 studiando gli effetti di tale ormone e di alcuni suoi analoghi come potenziali agenti immunosoppressivi nelle malattie croniche intestinali umane (IBD:colite ulcerosa e morbo di Crohn ).
Tali studi hanno riguardato l’effetto di queste sostanze in relazione alla proliferazione dei linfociti T preparati da sangue periferico proveniente da pazienti affetti da IBD e da soggetti sani, dimostrando un effetto di inibizione sulla proliferazione linfocitaria e, in studi successivi dove questi analoghi venivano usati in associazione con noti agenti immunosoppressori, come la ciclosporina utilizzata nella terapia di queste malattie, un’inibizione sinergica con queste sostanze.
Sempre nell’ambito delle malattie croniche intestinali, la Dr. Stio ha studiato la risposta proliferativa dei linfociti, l’espressione del VDR e di alcuni oncogeni in pazienti con malattia di Crohn fistolizzante durante la terapia con anticorpi monoclonali chimerici anti-TNF (cA2).
Ha inoltre evidenziato nei suoi studi successivi un azione anti-TNF del KH1060 ( uno degli analoghi della vitamina D usati anche nelle sue ricerche precedenti) nel supernatante di colture di cellule mononucleate di sangue periferico (PBMC) di questi pazienti. Il TNF è una una citochina proinfiammatoria che gioca un ruolo chiave nella patiogenesi delle IBD e nel mantenimento del processo infiammatorio, per cui sostanze in grado di neutralizzarlo o di bloccarne la produzione potrebbero risultare particolarmente interessanti ed aprire importanti prospettive terapeutiche.
Ha condotto studi per chiarire con quali meccanismi il KH 1060 e il TX 527 (un nuovo analogo della vitamina D, recentemente suggerito nella terapia delle malattie autoimmune) esercitano il loro effetto anti-TNF, dimostrando che tale effetto è mediato dall’inibizione del fattore di trascrizione NF-KB. Su tale tema la Dr. Stio ha tenuto tre comunicazioni orali: una dal titolo ” Anti-TNF effect of KH 1060 in human peripheral blood mononuclear cells”, 8th National Congress of Digestive Diseases 22-26 June 2002 Roma, un’altra dal titolo” Anti-TNF effect of KH 1060 in human peripheral blood mononuclear cells of healthy controls and IBD patients”, 9th Natinal Congress of the Italian Federation of Digestive Disease , 22-26 february 2003 Florence, (CO70). La terza dal titolo “TX 527 a novel vitamin D analogue with immunomodulatory capacity, exerts its effects on peripheral blood mononuclear cells of healthy controls and IBD patients. Xth National Congress of Digestive Diseases, Italian Federation of Digestive Diseases, Turin, 27-31 March 2004, (CO098).
Più recentemente La Dr. Stio ha dimostrato, sempre in vitro, che un altro analogo della vitamina D, lo ZK 156979,è in grado di inibire l’espressione di alcune molecole di adesione, e la produzione di alcune Metalloproteinasi (MMPs), la cui induzione svolge un ruolo importante nell’instaurarsi del processo infiammatorio, aprendo così importanti prospettive terapeutiche. Questi studi sono stati condotti anche su campioni bioptici intestinali prelevati da pazienti affetti da IBD, dimostrando che i derivati della vitamina D sono efficaci anche a questo livello.
Studi riguardanti gli effetti dei derivati della vitamina D su biopsie di mucosa intestinale, prelevate da pazienti con IBD, sono attualmente in corso per valutarne l’efficacia come regolatori delle proteine responsabili dell’integrità della barriera intestinale che nelle IBD è fortemente compromessa.
La Dr. Stio ha condotto anche studi di biocompatibilità, andando a saggiare la risposta di cellule umane in coltura messe a contatto con leghe metalliche, largamente usate in campo medico e odontoiatrico.Inoltre la Dr. Stio ha fatto e continua a fare da revisore di manoscritti per la pubblicazione su riviste internazionali.
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